Cartoni giapponesi e Cina. Gli “Anime” spopolano ormai da almeno una trentina d’anni in Italia, ma una simile diffusione, fatte salve le talvolta significative differenze, l’hanno avuta nel resto del mondo. In Giappone la produzione di cartoni animati per la tv non è praticamente illimitata. Spesso le opere sono destinate al mercato interno e solo una parte ben poco consistente esce dai confini giapponesi attraverso i cosiddetti canali ufficiali. Il web è invece, come al solito, un mondo a parte. Proprio in rete, navigando su siti specializzati stranieri è possibile imbattersi nelle notizie più strane, come ad esempio una classifica, derivata da una ricerca realmente avvenuta, dei 10 cartoni animati giapponesi più odiati dai cinesi. Un’idea curiosa quanto originale.
Death Note in testa. Approdato in Italia grazie ad MTV, in testa alla lista dei più odiati dal paese della grande muraglia c’è Death Note, che parrebbe addirittura essere stato bandito dal governo cinese, in quanto reputato dannoso per i più piccoli. In breve la trama racconta di un liceale che entra in possesso di un quaderno “maledetto”, sul quale, una volta annotato il nome di una persona, quest’ultima muore entro breve tempo. Light Yagami, questo il nome di un protagonista colmo di odio verso il prossimo, utilizza il quaderno della morte per farsi giustizia. In lista compaiono diversi nomi di anime rimasti inediti in Italia, ma anche un paio di “vecchie conoscenze”, perlomeno per gli appassionati del genere.
In classifica anche Holly e Benji e Sailor Moon. Se non è possibile azzardare un’ipotesi sul perchè della presenza delle “marinarette da battaglia”, al decimo posto con il 4,4% ( su un campione misto di 3000 cinesi intervistati), su Captain Tsubasa (questo il nome originale dell’anime calcistico), all’ottavo con il 4,5% si può ironicamente insinuare l’affacciarsi di un certo campanilismo. C’è chieperò la butta anche in politica. L’anime Code Geass (trasmesso su Rai4), spiega un lettore nei commenti, “è nella lista perchè la vicenda racconta di una lotta contro il governo” (a ribellarsi al potere costituito è in realtà il figlio del despota). In ogni caso le percentuali di “odio” dei cinesi, secondo la ricerca, sono decisamente basse. oltre il 45% degli intervistati infatti non ha alcun risentimento verso i cartoni animati giapponesi ed anche il primo in classificam Death Note, si attesta su poco più del 6%. Ironicamente commmovente l’appello di un appassionato cinese. “I’m chinese. and I’m otaku. Don’t hate me D:”. ” Sono cinese, e sono un otaku (termine specifico che indica i fan più accaniti degli anime), non mi odiate“.