Operai giapponesi sono entrati nell’ultimo dei tre reattori danneggiati dalla fusione nucleare nell’impianto di Fukushima, colpito dallo tsunami del marzo scorso.
Lo ha riferito il gestore Tokyo Electric Power (Tepco), che sta cercando di stabilizzare l’impianto da cui fuoriescono radiazioni da oltre due mesi.
Operai con tute protettive hanno iniziato ad ispezionare l’edificio del reattore 3, in cui non era più entrato nessuno dal terremoto e tsunami dell’11 marzo scorso, che ha innescato una fusione di combustibile e un’esplosione di idrogeno che ha fatto saltare il soffitto del reattore.
Tokyo Electric Power sta procedendo con il lavoro nei reattori per evitare ulteriori esplosioni di idrogeno e sta approntando un sistema di raffreddamento sostenibile che stabilizzi i reattori, benché gli alti livelli di radiazioni abbiano rallentato i suoi sforzi.
Ognuno dei due impiegati Tepco entrati nel reattore è stato esposto a meno di 3 millisievert di radiazioni durante i 10 minuti in cui sono rimasti all’interno, contro il limite di 250 millisievert fissato dal governo per il progetto di stabilizzazione di Fukushima .
Tepco ha già inviato operai all’interno degli edifici che ospitano i reattori 1 e 2.
La crisi nucleare ha innescato un dibattito nazionale sulla sicurezza delle centrali e oggi il ministro per la strategia nazionale Koichiro Gemba ha detto che sembra impossibile andare avanti con la costruzione di tutti i previsti 14 reattori, secondo l’agenzia di stampa Kyodo.