A pochi chilometri da Tokyo c’è un’azienda, la Little Island dell’ingegnere Hiroaki Koike, specializzata nella realizzazione di bambole robot con le sembianze di persone vere. Quindi se avete intenzione di fare un regalo curioso o volete solo stupire voi stessi, potete chiedere alla compagnia nipponica di realizzare una “Look a Like doll” (bambola somigliante) che vi faccia illudere di essere stati clonati. Ma gli ingegneri giapponesi non si limiteranno a creare un pupazzo. La bambola, che più che un gioco è un prodotto di alta ingegneria elettronica, avrà infatti una voce uguale alla vostra, sarà capace di rispondere se interrogata e si muoverà in base ai vostri comandi. E per rendere il tutto ancora più simbiotico, avrà un guardaroba identico a quello che avete voi.
Molto di questo è possibile grazie a un software della Microsoft che l’azienda ha installato all’interno del “giocattolo”, capace di registrare il suono della voce, sintetizzarlo e riprodurlo con un microfono. Lo stesso software collega la bambola a internet e le fa dire ogni giorno oroscopo e previsioni del tempo. Le “Look a Like dolls” hanno anche la capacità di reagire se toccate e sono programmate per piegarsi e salutare con la mano, basta che voi glielo chiediate. Sono infine dotate di una webcam capace di puntare negli occhi chi sta parlando.
Proprio in questi mesi poi la compagnia ha tirato fuori l’asso dalla manica, presentando al 65esimo Tokyo International Gift Show il prototipo di una bambola-sposa, con tanto di identica controfigura umana. Un’idea perfetta, spiegano gli amministratori aziendali, per una coppia che sta per fare il grande passo: perché non regalare agli invitati, al posto della solita bomboniera, una bambola identica alla sposa? Certo, dovrebbe trattarsi di un matrimonio per pochi intimi, dato che l’oggetto costa la bellezza di 1700 euro, e questo è solo il prezzo di partenza.
Una volta fatta l’ordinazione, l’azienda giapponese impiega circa 6 mesi per produrre la bambola, e il consiglio che gli stessi realizzatori danno è quello di tempestarli di informazioni sul conto della persona alla quale dovrà somigliare, perché più la descrizione sarà dettagliata, più il prodotto sarà di qualità. E più sarà alta la qualità, più sarà salato il conto.
L’idea di realizzare bambole identiche al proprietario comunque non è nuova. Le Twin Dolls (“bambole gemelle”) vengono prodotte da circa quattro anni dall’azienda americana Littletan, poi assorbita dalla multinazionale eToys Direct. Nate su consiglio di un pediatra che riteneva che le bambine scegliessero le bambole più somiglianti per giocare, costano intorno ai 200 dollari e sono dei semplici giocattoli: i lineamenti sono standard e di volta in volta cambiano colore dei capelli e vestiti. Il sosia-robot giapponese non è stato invece pensato con fini pedagogici ma commerciali, e c’è da credere che, più che i bambini, farà impazzire gli adulti.
Tratto da La Repubblica