Tokyo – Prima di cominciare a pensare “No, ma va! E’ impossibile!” vediamo un po’ come funziona il mercato dei cellulari in Giappone.
I telefoni prepagati (ovvero le nostre ricaricabili) sono proprio pochi e non li usa nessuno. La stragrande maggioranza dei giapponesi ha un contratto con un carrier telefonico (docomo, softbank, kiddi) che prevede, a fronte di un canone mensile, chiamate, email (gli sms non si usano), navigazione web e altri servizi che variano da operatore a operatore. Inoltre nel prezzo dell’abbonamento è incluso il telefono cellulare, sostanzialmente sempre all’ultima moda, per una cifra irrisoria (nel 90% dei casi il telefono è gratis).
Cosa si può fare con un cellulare giapponese? Tutto: telefonare (ovviamente), inviare e ricevere email, navigare in internet, pagare come se fosse una carta di credito, caricare l’abbonamento dei mezzi pubblici…insomma il cellulare è un vero e proprio portafoglio elettronico.
L’iPhone, di conseguenza, parte già svantaggiato: non fa niente di tutto questo che, per i nipponici, è un grosso valore aggiunto. Se ci mettete che poi è un’esclusiva Softbank e che il prezzo era di 95 euro e l’abbonamento da 25 euro al mese, capite che purtroppo il melafonino è partito con grossi handicap.
E’ di oggi la notizia di nuovi piani da parte di Softbank: abbonamenti ribassati con il cellulare da 8gb in omaggio. Chissà che non risollevi un po’ le sorti dell’iPhone.