Perché i giapponesi si tolgono le scarpe? Insieme “perché non ci sono cestini” e “perché portano le mascherine” è una delle domande che più spesso mi vengono fatte! In questo articolo però vi spiegherò l’usanza e soprattutto cosa fare o non fare quando si entra in un’abitazione, un tempio, un ryokan (albergo tradizionale giapponese)
Non c’è una ragione univoca, piuttosto una serie di aspetti culturali che si fondono insieme: partiamo subito con il dire che anche per i giapponesi gli ambienti si dividono ovviamente in sporchi e puliti. Da questo banale ed ovvio concetto nascono però 2 parole: 土足 (dousoku, entrare in un posto senza togliersi le scarpe) quindi entrare con i piedi sporchi (泥足 , doroashi). Queste 2 parole hanno sicuramente origine antiche, ma in ogni caso in Giappone quando un concetto, una regola, un’espressione sono culturalmente rilevanti si tende a coniare una parola secca che sappia brevemente inquadrare l’argomento, come ad esempio è stato fatto con hikikomori e kodokushi (morte solitaria) di cui vi ho recentemente parlato.
Altro aspetto che deriva dai concetti precedenti è il rispetto della propria casa. Quello che sta all’esterno è considerato impuro, sporco e va pertanto lasciato fuori. Quando si entra in casa infatti le scarpe si tolgono in un apposito spazio detto genkan 玄関, generalmente più basso rispetto al piano del pavimento della casa. Entrando nelle case più tradizionali (in fondo all’articolo inserisco 2 video, uno di casa mia a Tokyo e l’altro della casa tradizionale fuori Tokyo in cui vivono i miei suoceri per farvi vedere la differenza) potrete trovare il 畳 tatami, il tradizionale pavimento giapponese fatto da paglia di riso intrecciata e pressata che se sporcato risulta molto difficile da pulire (ci sono operatori specializzati). In alcuni casi anche i moderni appartamenti di città hanno ancora oggi una stanza, generalmente la camera da letto, con pavimento in tatami.
Il tatami è sacro e non può essere calpestato con le scarpe, ok con le classiche ciabattine da interno giapponesi, meglio ancora se solo con le calze.
Il tatami o il pavimento in legno li potrete appunto trovare nelle case tradizionali, nei templi (non è raro togliersi le scarpe all’entrata di templi o santuari) e molto spesso nei ristoranti tipici giapponesi di qualsiasi livello, economici e non. Non spaventavi per andare al bagno, troverete delle ciabattine all’entrata dello stesso :-)!Se sceglierete di alloggiare in un Ryokan (albergo tradizionale giapponese) la vostra stanza sarà con pavimento tatami e dovrete sempre all’entrata della struttura togliervi le scarpe, sistemarle nell’apposita scarpiera e mettere le ciabattine d’ordinanza!
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Qualche curiosità:
Esiste un’espressione giapponese, 土足で踏み込む (Dosoku de fumikomu) che letteralmente vuol dire entrare da qualche parte senza togliersi le scarpe, che viene usata in maniera irrispettosa per violare la privacy delle persone o per chiedere qualcosa di sconveniente.
In Giappone si esprime qualsiasi divieto con la parola Kinshi, 禁止. Quando invece si esprime il divieto di entrare con le scarpe non si usa Kinshi, ma Genkin 厳禁 cioè severamente vietato.
Circa 7-8 anni fa un ladro venne arrestato mentre si rimetteva le scarpe. Il soggetto era entrato in una casa per rubare, fece troppo rumore, i vicini chiamarono la polizia che lo ha arrestò sul genkan mentre si rimetteva appunto le scarpe. Ti svaligio la casa ma ne rispetto la sacralità :-).
Durante il periodo d’occupazione americana a seguito della resa del Giappone alla fine della seconda mondiale, durata fino al 1952, molto spesso i soldati americani entravano in case private, edifici sacri ed altre strutture senza togliersi scarpe o stivali. Come avrete capito i giapponesi tengono molto a questa usanza e la cosa veniva vissuta come una violazione di domicilio in offesa alla cultura. Riesco a percepire perfettamente lo sdegno di queste persone: vivendo in Giappone da anni mi è capitato magari di dimenticare qualcosa in casa e tornare al volo a prenderlo entrando senza togliermi le scarpe (non ditelo a mia moglie :-)). Cercando cmq di calpestare la minor porzione di pavimento possibile sentivo che stavo facendo una cosa “sporca”. Figuriamoci il caso in cui è volutamente fatta per offesa.
E’ sempre meno frequente ma spesso anche per entrare negli uffici di qualche azienda dovrete togliervi le scarpe ed ovviamente vi saranno fornite le solite ciabattine.
In Giappone chi si suicida buttandosi da un ponte, da un palazzo o altra struttura lo fa togliendosi le scarpe.
Durante la costruzione o la ristrutturazione di un negozio o di una casa anche se non è stata completamente finita o posato il tatami, gli operai si tolgono sempre e comunque le scarpe.
Le regole:
In questo video potete vedere come è fatta una casa tradizionale giapponese:
In quest’altro una casa moderna a Tokyo: