Un pranzetto per due da seicento euro per svelare, a chi non se lo sarebbe mai immaginato, un certo andazzo romano. E ora sindaco, vicesindaco, Confcommercio e associazioni dei consumatori presentano il loro conto. La disavventura, finita con una denuncia alla polizia, è capitata a due turisti giapponesi che fortunatamente non si sono persi d’animo dopo che per due pasti completi il cameriere del ristorante Il Passetto di via Zanardelli (piazza Navona) ha preteso 579,50 euro. In un primo momento la coppia ha pensato all’errore, ma i dubbi sono venuti meno quando sono tornati in possesso della carta di credito: sulla ricevuta risultava che al totale era stata aggiunta la «mancia» di 115,50 euro. Ai due non è rimasto che concludere la vacanza con una visita al Commissariato Trevi Campo Marzio. Gli agenti hanno controllato il ristorante e hanno scoperto che i prezzi sul conto non corrispondevano a quelli indicati nel menù. Il titolare del ristorante è stato così denunciato per truffa. Non solo. Sono state anche riscontrate carenze strutturali, ambienti sudici e frigoriferi non funzionanti che hanno richiesto la chiusura per gravi carenze igienico sanitarie. La replica di Franco Fioravanti, gestore del noto ristorante non si è fatta attendere. «Questi sono i prezzi. Non capisco, la coppia di turisti giapponesi venuta qui venerdì scorso ha mangiato tutto quello che aveva ordinato dopo aver controllato i prezzi sul menù, poi ha pagato e ci ha salutato con il tradizionale inchino lasciando 115 euro di mancia. I due avevano ordinato due primi, poi hanno scelto aragoste, 12 ostriche, scampi, spigola, tartufo, porcini, vini e frutta. Che c’è di male?».
Di diverso parere il sindaco Alemanno: «Per quanto mi riguarda questo ristorante non deve più aprire e per casi di questo genere si deve arrivare alla revoca della licenza». Stessa linea per il vicesindaco Mauro Cutrufo: «Poche mele marce non devono rovinare il cesto dell’ottima offerta turistica di Roma. Notizie come queste ledono l’immagine della nostra città all’estero». «Siamo già impegnati in controlli sanitari sulle attività di ristorazione- aggiunge Dino Gasperini, delegato per il centro storico -. In due settimane abbiamo già chiuso numerosi ristoranti per motivi igienici. Voglio ringraziare la polizia del commissariato Trevi per l’ottimo lavoro svolto che ha portato alla chiusura del ristorante di via Zanardelli». Infine l’Adoc «si costituirà parte civile nei confronti dei responsabili della truffa ai danni di due turisti giapponesi».
Fonte: IL GIORNALE