I pescatori sud coreani hanno depredato le loro acque, di conseguenza molti si spingono fin nelle acque giapponesi per pescare granchi e anguille. Alcuni vengono scoperti e multati, ma il guadagno è talmente alto che continuano la loro attività illegale.
{source}
[[script type=”text/javascript”]][[!–
google_ad_client = “pub-8142442480127422”;
/* 468×60, creato 15/09/09 */
google_ad_slot = “5592358009”;
google_ad_width = 468;
google_ad_height = 60;
//–]]
[[/script]]
[[script type=”text/javascript”
src=”http://pagead2.googlesyndication.com/pagead/show_ads.js”]]
[[/script]]
{/source}
{youtube}KS9z2EK98jo{/youtube}
Poichè la guardia costiera nipponica sarebbe in grado di individuare eventuali boe che identifichino le reti, i pescatori coreani usano i sistemi GPS. Alcuni addirittura tagliano e abbandonano le reti per scappare il più velocemente possibile. Questo rappresenta un rischio in più per le acque marine.