Un altro luogo speciale è la caffetteria al centro di questo romanzo di Toshikazu Kawaguchi. Un posto magico in cui, una volta assaporato il caffè servito nel locale, pare sia possibile rivivere il momento esatto della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detto quello che non si doveva dire, si è imboccata una via di cui poi ci si è pentiti. Pratico, no? Basta berlo, quel caffè, prima che si freddi, appunto. Un incipit da manga che mette in tavola – o quantomeno su un tavolino – storie di rimpianti e pentimenti, tormenti e forza di volontà. Vissuti e personaggi diversi, ma alla fine il senso resta sempre per tutti che col passato puoi farci i conti, ma l’importante è vivere il presente, fare quello che puoi ancora fare. Carpe diem, diceva Orazio. “Ima wo tanoshime”, dicono qui, che vuol dire più o meno la stessa cosa.