5. Neve di primavera
Quella di Yukio Mishima, pseudonimo di Kimitake Hiraoka, è una figura tanto nota quanto controversa nella storia della cultura giapponese del Ventesimo secolo. Famoso in Occidente per il suicidio rituale (seppuku) con cui decise di togliersi la vita nel novembre del 1970, a 45 anni, Mishima è stato tante cose e può esser definito in tanti modi. Acceso nazionalista nostalgico, conservatore decadente, attore, poeta, fondatore di un gruppo paramilitare, il Tate no kai (“Associazione degli scudi”). Figura scomoda e fuori dagli schemi, va ricordato anche e soprattutto per i suoi romanzi, che lo hanno reso celebre in tutto il pianeta. Come Il padiglione d’oro, storia dell’ossessione del figlio di un monaco per il Kinkaku-ji di Kyoto: chi ha visitato i giardini di quel tempio con me durante uno dei GiappoTour conosce la storia… Ma anche come Neve di primavera, per molti versi l’opera più compiuta di Mishima. Storia di una passione tardiva, a causa dell’eccessivo egocentrismo di uno dei protagonisti, nel Giappone di inizio Novecento. Un altro famoso romanzo di Mishima, Colori proibiti, darà il titolo nell’83 allo struggente brano di David Sylvian e Ryuichi Sakamoto – “Forbidden Colours”, appunto – parte della colonna sonora del film Furyo di Nagisa Oshima. Per decenni, la musica di sottofondo di qualsiasi documentario sul Giappone…
Acquista “Neve di primavera”