La decisione era nell’aria, dopo il polverone mosso da RapePlay: la EOCS (Ethics Organization of Computer Software, società che controlla i videogiochi) si è incontrata con circa 100 rappresentati di varie software house ed è stato deciso, quasi all’unanimità, che i giochi-stupro dovrebbero essere vietati. Non è stata fatta una vera e propria votazione, ma allo stesso tempo nessuno ha obiettato sul possibile divieto.
A cosa porterà questa decisione è ancora poco chiaro: la EOCS lavorerà con ogni compagnia per aiutare nella gestione del parco titoli, fino a quando verrà creata una vera e propria norma a riguardo.
Fonte: Japanator