Cos’ha quindi obbligato i macchinisti a fermare i treni? A quanto pare alcune persone si erano furtivamente avvicinate ai binari, dove avevano posizionato dei treppiedi e, in sostanza, si preparavano per scattare delle fotografie. Uno di loro è stato adocchiato da un macchinista fuori servizio tra Sango-cho, prefettura di Nara, sull’isola di Honshu, e Kashiwara, nella prefettura di Osaka, ed è poi sbucato sui binari con in mano una macchina fotografica, facendo scattare immediatamente l’allarme. Quando gli addetti in stazione sono giunti sul posto, hanno trovato circa 50 persone intente a montare le attrezzature. Naturalmente ciò ha causato un disagio agli impiegati della compagnia ferroviaria, i quali hanno tentato con la forza di allontanare i fotografi dai binari. Alcuni di questi ultimi hanno però opposto resistenza e si è reso necessario richiedere l’intervento di una pattuglia della polizia.
Qual era dunque il motivo dell’operazione clandestina di fotografia?
Questa mattina, a partire dalle 11.30 circa, l’azienda ferroviaria JR aveva messo in funzione un treno speciale da Shin-Osaka verso Nara e Kyoto, evento che accade pochissime volte l’anno. Si trattava di un treno in tipico stile giapponese, chiamato Asuka, e i fotografi si sono ritrovati nel punto ideale per fotografarlo: uno scorcio pittoresco con il tunnel e la curva che corre lungo il fianco di una montagna, individuato dagli appassionati di ferrovie e treni. Devo ammetterlo, un treno con il pavimento di tatami dev’essere proprio qualcosa d’affascinante.
Posso capire l’entusiasmo per il proprio hobby, qualsiasi esso sia, ma questo in particolare è andato un pò fuori controllo! Causare quel tipo di ritardo è folle. Oggi ero proprio in viaggio tra Nara e Osaka, ma per fortuna ero sul mio fidato Kintetsu, un rapido. Me la sarei presa non poco se avessi dovuto starmene in piedi su un treno rovente e affollato per 40 minuti più del necessario. Secondo l’articolo dell’Asahi Shimbun, sembra che l’azienda JR sia abituata a questo tipo di accoglienza per il lancio dei suoi treni speciali, e immagino che sia così. Occorre tuttavia trovare un modo per ridurre gli effetti dannosi di questi appassionati di treni.
Ovviamente è difficile prevedere dove possano piazzarsi i fotografi, ma un gruppone di 50 vecchietti (sto generalizzando) penso proprio che verrebbe notato al volo.