Minoru Yanagida, ministro della Giustizia giapponese, complica la già travagliata scena politica giapponese. E’ costretto a dimettersi per una imprudente battuta con la quale definiva semplice il suo lavoro, più precisamente una gaffe fuori luogo sulla presunta banalità dello svolgimento del proprio incarico. Il 14 novembre scorso, Yanagida aveva dichiarato che come ministro doveva solo ricordare due frasi «neutre» per rispondere alle domande dei parlamentari: «Non commento su casi specifici» e «stiamo affrontando la questione in modo appropriato, in base alla legge e ai fatti». Sono state subito chieste le sue dimmissioni, e le dimissioni sono arrivate perchè evidentemente il senso delle istituzioni in Giappone e molto più forte di quanto non lo sia in Italia, giusto per fare un esempio.