Come ogni anno alla fine dell’anno in Giappone la Japan Kanji Proficiency Society ha il compito di scegliere il Kanji che più rispecchia l’anno che sta per concludersi in base agli avvenimenti che lo hanno caratterizzato.
漢字 (Kanji), letteralmente carattere cinese, sono gli ideogrammi che insieme con i sillabici hiragana e katakana completano il complicato sistema di scrittura della lingua giapponese. Possono avere più di una lettura, quindi non è detto che la pronuncia sia sempre la stessa.
Nel 2015 fu scelto 安 (An), nel 2013 輪 (Rin) che vuol dire cerchio, ruota, per celebrare la scelta di Tokyo come città ospitante le Olimpiadi del 2020, mentre nel 2014 税 (Zei) conseguente all’aumento della tassa sui consumi, l’equivalente della nostra IVA.
Quest’anno è stato scelto 金 (KIN) che si significa oro, denaro, Kanji che è stato scelto altre 2 volte, per la precisione nel 2000 e nel 2012. I motivi che hanno portato a questa decisione sono i seguenti:
Le preferenze sono pervenute dai rappresentanti delle varie sedi prefetturali dell’Associazione: 金 (Kin) si è classificato primo 6665 voti, seguono 選 (Sen) con 4723 voti che vuol dire scelta e 変 (Hen) con 4619 voti che in questo caso oltre a voler dire strano, ha anche l’ulteriore significato di scelta/cambiamento legato al kanji secondo classificato per sottolineare il cambiamento internazionale che ha visto nel 2016 l’elezione di Donald Trump e l’uscita dall’Unione Europea del Regno Unito.
Come ogni anno l’annuncio è stato dato a Kyoto nel tempio di Kiyomizu-dera dal monaco buddista responsabile dello stesso, Seihan Mori che come da consuetudine, servendosi di una grande pennello, ha scritto a mano il Kanji direttamente in un pezzo di carta tradizionale giapponese alto 1,5 metri e largo 1,3.
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