Ormai è a tutti noto che il riciclaggio dei vecchi telefoni cellulari dà la possibilità di ricavare alcuni tipi di metalli, anche preziosi, come oro, argento, nickel e litio, da dispositivi altrimenti inutilizzati e in seguito distrutti.
Sebbene in Giappone la raccolta differenziata sia una realtà consolidata da tempo (il Giappone ricicla intorno al 90% dei rifiuti), non esiste ancora un vero e proprio programma di smaltimento per i telefoni cellulari, come invece accade per gli elettrodomestici di gradi dimensioni e i computer.
Con le oltre 100 milioni le utenze mobili attive in Giappone, e circa 6,44 milioni i telefonini gettati e raccolti nel solo 2007, basterebbe solamente una normativa specifica per il riciclo di materiali provenienti da prodotti di elettronica di consumo di piccole dimensioni, come telefonini e altri dispositivi portatili, per sopperire alle forti mancanze di un paese che, anche se estremamente all’avanguardia rimane scarsissimo di materie prime.