Premetto che il post è ironico e non è nel mio intento ledere in alcun modo il popolo giapponese ne tanto meno il paese, paese in cui sono un ospite che mi dà e che mi ha dato tanto, compresa una splendida moglie :-)!
Per chi vive in Giappone o per chi è stato molte volte nel Paese del Levante non sarà una novità, ma per i semplici curiosi oggi parliamo di lingue straniere nelle pubblicità, nei nomi di ristoranti e quant’altro. L’articolo è ovviamente incentrato sull’uso della lingua italiana, idioma apprezzato da molti giapponesi, anche se non mancheranno alcuni documenti scottanti in inglese.
L’immagine che il Giappone dà all’estero ed ai turisti che ogni anno sbarcano qui nell’Arcipelago è quella di un paese efficiente, a tratti perfetto, con treni in orario e pulizia maniacale ovunque ed altri aspetti più o meno veritieri (al lettore residente in Giappone saranno sicuramente venuti in mente una valanga di luoghi comuni sul paese 🙂 ).
Qualunque persona abbia avuto rapporti di amicizia, ma soprattutto rapporti di lavoro con uomini e donne giapponesi sa quanto in Giappone tutto debba essere estremamente controllato. Come in tutto il mondo nel lavoro, prima di consegnare un progetto, di inviare una mail ecc, per assicurarsi che tutto sia apposto si controlla più volte, e fin qui niente di nuovo. In Giappone si arriva però, in tanti ambiti, spesso si arriva all’eccesso e si possono passare anche intere giornate a controllare e ricontrollare il niente, così come si possono passare ore ed ore in un meeting prima di un’evento per stabilire con precisione al secondo la scaletta o per “disegnare” un percorso che le persone devono rispettare per entrare in una stanza o per transitare da A a B in caso di catastrofe :-)! Questo sistema, nonostante la maniacalità con conseguente stress per la persona, se la macchina non si inceppa risulta essere in effetti quasi infallibile. Se si inceppa e se la situazione non è stata pensate e codificata sono dolori, ma questo è un altro discorso :-)!
Dopo questo doveroso preambolo, sappiate che tutto questa professionalità cessa di esistere inspiegabilmente quando in Giappone si aprono ristoranti, si fanno pubblicità o più in generale si usa l’italiano, o altre lingue, a fini commerciali.
Un lettore neanche troppo pignolo argomenterebbe che anche in Italia ci sono aberrazioni linguistiche (e culinarie) nei ristoranti giapponesi (gestiti dai Cinesi) e nella vita di tutti i giorni spesso anche in testate di livello nazionale (vedi Karakiri invece del corretto Harakiri). Ed è anche vero che tanto alla fine solo poche persone capiranno veramente quello che c’è scritto. Giustissimo, personalmente credo però che prima di scrivere una cosa del genere in un insegna chiederei, al costo di una birra quando ci vediamo, a qualche madre lingua invece di rivolgermi a google translate 🙂 :
Questa foto l’ho scattata nel 2013 ad Ichikawa, poco fuori Tokyo nella Prefettura di Chiba, al ritorno dal cinema dopo aver visto風立ちぬ, noto in Italia come “Si alza il vento”! E’ un Love Hotel ma il doppio senso a mio avviso è involontariamente creato dalla errata traduzione!
Le foto che seguiranno sono state scattate personalmente (quelle non scattate da me saranno indicate) nel corso degli anni e sono solo una minima parte di quello che ho visto e che purtroppo per pigrizia, dimenticanza o fretta non sono riuscito a documentare. Non solo errori di traduzione ma anche nomi che a volte sfiorano il ridicolo e che a volte come vedremo sfociano nel blasfemo :-)!
Inizio con questa foto scattata pochi mesi fa da Yodobashi Camera di Akihabara. Qui lo scambio R ed L è la dimostrazione che non si tratta di luogo comune!
Sempre Yodobashi Camera ma quello di Umeda ad Osaka al piano dei ristoranti. Qui è invertito rispetto a prima: L ed R. Tra l’altro essendo scolpito nel ferro risulta incorreggibile :-)!
Sempre R ed L stavolta a Ueno vicina alla salita che porta al famoso parco.
Direttamente dal sito di AU (operatore telefonico mobile giappone). Questo non è errore grammaticale ma una cosa, uso un eufemismo, che mi fa irritare non poco: la bandiera italiana al contrario. Lo so la sbagliano anche gli italiani :-)!
Chiedere a qualche italiano prima di stampare il Menù poteva essere una buona idea :-)! Inoltre da notare neanche la coerenza della parola “spaghetti”, della serie “su quattro almeno una corretta la azzecco”! Foto scattata da un caro amico che vive in Giappone, con cui ci vediamo molto spesso. Grazie Daniele :-)!
Qui poco male, manca l’accento.
Adesso un po’ di errori in inglese:
Questo l’ho scattata al Comune del distretto di Tokyo in cui vivo, Edogawa Ku. Il famoso RegistAr
Questa invece in un ristorante di Sushi nella città di Narita:
Questa in un famoso negozio di retrogames di Akihabara. Ho capito il senso, leggendo la parte in giapponese :-)!
Questa foto è stata scattata da un ragazzo che fa parte di una community di italiani residenti in Giappone, ma non mi ricordo il nome purtroppo! Qui l’uso di google translate è veramente lampante! “Per favori passi giorni felici e terribili!”
Qualche piccolo erroretto in un ristorante di Shinbashi (Tokyo) che anche la maestra delle elementari avrebbe corretto senza tragedie. Anche qui poco male:
Plurale questo sconosciuto :-)!
Adesso una breve rassegna di nomi improbabili di ristoranti. Le prime 2 foto le ho prese da Facebook da 2 amici che le avevano condivise.
Non ci sono mai stato, ma un ristorante di Fukuoka, come tanti ormai sapranno, rimane imbattibile. Non inserisco la foto per rispetto del lettore cattolico. Inserisco il link
Adesso uno dei miei preferiti. Questo è un ristorante situato nella food court di Yodobashi Camera di Akihabara (Tokyo). Con un amico, circa un mese fa’, ci siamo imbattuti in questo corridoio che abbiamo rinominato “Il Muro del Pianto”. Ecco voi il Ristorante Napoli No Shitamachi Shokudou :-)!
Chiudo con una foto tratta da un programma giapponese in cui questo famoso ragazzo, indossa una maglietta (tra l’altro neanche corretta grammaticalmente vista la mancanza di “an”) di cui voglio sperare ignorasse il significato! Se lo dici tu non posso contraddirti :-)!
Alla prossima!
Tommaso