Anche per Sega si prospettano tempi duri derivanti dalla pesante crisi economica che ormai quasi quotidianamente costringe a parlare di tagli del personale. In questo caso sono tagli molto modesti, si parla infatti di circa 30 dipendenti della divisione giapponese, ma comunque necessari alla casa di Osaka per attuare un programma di riduzioni dei costi.
Non è la prima volta che Sega si trova in cattive acque: dopo il fallimento del Dreamcast nel 2001, l’azienda era ad un passo dalla bancarotta, ma la fusione con Sammy e l’uscita dal mercato hardware permisero alla società di andare avanti. Adesso Sega è una delle Software House più prestigose del mondo, ma il solo dato riguardo il taglio di “soli” 30 dipendenti, la dice lunga su quanto Sega si sia ridimensionata in questi ultimi anni, se solamente così pochi posti di lavoro possano incidere sul bilancio di una società che poco meno di 20 anni fa era leader del mercato videoludico.